giovedì 1 ottobre 2015

IL FUOCO DEL GUERRIERO

E va bene, pazienza. Il colloquio è stato una delusione (io ho detto "no, grazie" quando l' uomo misterioso ha svelato i misteri dietro i suoi giri di parole ed ha parlato di rappresentanza), si trattava di una società fittizia (fregature del genere le ho già schivate in passato) ma invece che sentirmi depresso, mi sento ancora più stimolato alla battaglia. Uscito dal centro direzionale dove si svolgeva il colloquio-farsa, mi sono fatto 7 km di strada a piedi, per scaricare la rabbia e sentirmi guerriero. No, stronza. Il vecchio Ray, quello che ti ha dato gli anni dai 24 ai 39 è morto e mi è toccato seppellirlo e piangerlo. Ma adesso basta, ora è solo tempo di combattere. E se non ce la farò, potete essere certi che sarò caduto lottando, come facevano i nostri paracadutisti lottando a mani nude contro i carri armati inglesi nella seconda guerra mondiale, ad El-Alamein. Io non cederò.
A seguire, le immagini scattate (anche per provare a rilassarmi) durante la lunga camminata dal Centro Direzionale dove si svolgeva il suddetto "colloquio-trappolone" - nei pressi del Centro Commerciale Mare-Monti "Carrefour" di Massa - fino a Marina di Carrara, dove vivo ( almeno per il momento) adesso.
Una lunghissima passeggiata in cui, anzichè deprimermi, mi sentivo chiamato sempre più in causa nella foga della battaglia. Passo dopo passo, invece che sentire la fatica, sentivo un calore immenso che fuoriusciva dal centro dell' anima, come una sorta di magma che trovava finalmente sfogo e dilagava all' esterno.
Una sensazione bellissima, questo calore. Ho fatto pace con me stesso, ho tolto le catene alla parte guerriera di me, che era stata imprigionata per quieto vivere. No, non sono più solo. 



















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