domenica 31 gennaio 2016

CONTRO IL RAFFREDDORE

Un antico rimedio contro la rinusite da proporre alla vostra attenzione. Con la benedizione di Padre Calippo da Cucciolone, che curava il raffreddore dei suoi confratelli con tisane bollenti a base di piscio di gatto. Tuttavia, il suo sforzo e le sue buone intenzioni non vennero apprezzate dagli ingrati frati, che lo cacciarono dal monastero a calci nel culo.

IN RIPRESA

Pomeriggio con bliz a Pietrasanta, a casa da mia madre, a cui ho fatto visita portandomi dietro le bimbe, che hanno salutato la nonna con entusiasmo.
Nonostante tutti gli acciacchi ed i problemi vari, avendo cominciato la riabilitazione con la specialista per la fisioterapia, tutto sommato l' ho vista in buona forma.
Ed anche sulla sedia a rotelle, è pericolosa come il Professor X degli XMen !!!!







venerdì 29 gennaio 2016

VITA DA CANI (?????)

Titolo dell' opera: "Vita da cani un cazzo".


giovedì 28 gennaio 2016

UNA MATTINA UGUALE ALLE ALTRE

Un' inizio giornata estremamente malinconico, aspettando che il telefono squilli per darti buone notizie.













domenica 24 gennaio 2016

GLI SCOGLI NON SONO FATTI PER SCRIVERCI SOPRA

La frase è bella, il pensiero profondo. Però, a pensarci bene.... Brutta testa di cazzo, perchè non la scrivi sul divano in pelle del soggiorno di casa tua, invece di imbrattare gli scogli del porto??????




UNA VOLTA NON ERA COSI'....

Il calcio di oggi è uno schifoso contenitore vuoto, pieno di gente montata ultragasata e miliardari che pensano solo ai soldi ed agli sponsor che riempono di denaro le loro tasche. Non sono luoghi comuni, ma la semplice e cruda verità, nessun buonismo e niente ipocrisia.
Non esagero per niente quando dico che sono lontano anni-luce da quello che mi ricorda ormai solo uno dei tanti inutili, stucchevoli, odiosi appuntamenti tra promotori finanziari, manager senz' anima e tanti imbecilli che nutrono questo pallone ormai avvelenato e senza cuore.
Loro si autodefiniscono ipocritamente “professionisti”, mentre sarebbe più opportuno chiamarli “mercenari” per arrivare ad una sintesi ben più precisa e realistica della loro natura. Salvo pochissime eccezioni – che, paradossalmente, fanno quasi scandalo e scalpore quando ne viene resa nota la storia – ormai i calciatori non hanno più alcun amore per la maglia che indossano, ma concentrano il proprio interesse unicamente sul proprio ego e, soprattutto, sul proprio conto corrente sconfinato e senza vergogna.
Inseguiti da giornalisti acritici, ruffiani e troiette in cerca di facile popolarità in cambio di un po' di topa a bruciapelo, ormai hanno perso ogni contatto con la realtà, ritenendosi delle divinità a tutti gli effetti.
Molti di essi si fanno coinvolgere in inchieste e scandali legati a doping, droga, scommesse, incontri truccati ed altri traffici illeciti, facendosi sputtanare e gettando merda su quello che era semplicemente uno sport, un hobby, un passatempo.
Ora è  business, prima ancora che uno spettacolo da baraccone, sempre più patetico.
Si depilano e si curano le sopracciglia come se fossero delle top-model prima della sfilata, mentre la maggior parte dei capelloni usa cerchietti, gommini e laccetti intorno ai capelli, come tante checche di bassa leva.
Scarpette sgargianti di color fucsia, pettinature da bimbominkia perduto ed irrecuperabile, gadget all' ultima moda che inquineranno anche i cervelli innocenti di bambini e ragazzi (e non solo quelli) che si ispirano guardando questi coglioni da circo, visto che gli spettatori sperano più o meno inconsciamente che, imitando il look dei loro idoli (puah!) ne riceveranno anche i “poteri” (?) e le caratteristiche tecniche, in virtù di chissà quale magìa.
Ma il calcio non è solo questo. E' infatti anche molto peggio oltre a quanto detto finora, c' è molto marcio ancora nascosto dietro un pallone a spicchi, ma non è sempre stato così.
Quando ero bambino, amavo quello sport proprio per la sua semplicità e per il piacere che mi regalava con i suoi insegnamenti. Già, perchè si trattava  di lezioni di vita, mica sciocchezze e quisquilie. Il rispetto per l' avversario pur senza trascurare la competizione e l' impegno nell' esecuzione di ogni gesto tecnico, lo spirito di sacrificio e l' altruismo al servizio dei propri compagni di squadra e la generosità nell' impegno costante in funzione del gioco collettivo.
E' stato proprio il mondo del calcio ad accompagnarmi per tutta l' adolescenza fino a traghettarmi all' arrivo all' età della maturità: ricordo ancora le tante, tantissime cronache ascoltate alla radiolina col batticuore, trepidando per la mia squadra del cuore (per chi non lo sapesse ancora, ero e sono interista, anche se, come già detto in precedenza, ho perso quasi completamente il mio interesse per il mondo del pallone).
L' assoluta trepidazione aspettando il momento in cui – ai tempi in cui, da ragazzino ancora adolescente, giocavo nella categoria juniores di una anonima squadretta del campionato provinciale della mia città, e la passione infinita – aspettavo con ansia che l' allenatore annunciasse i nomi dei titolari che avrebbero giocato fin dall' inizio la successiva partita del sabato pomeriggio.
Il calcio era una battaglia, gli allenamenti settimanali fornivano sempre la possibilità di affinare le proprie abilità e mantenersi fisicamente all' altezza per il confronto con i futuri avversari in campionato e, aspetto non trascurabile, la chance di mettersi in bella mostra con le ragazzine che si fermavano a guardarci oltre la rete di recinzione del campo sportivo.
Ma questo era comunque secondario, la vera goduria sarebbe stata segnare un gol dopo una serpentina ubriacante – seminando avversari per il campo di gioco – oppure mettere a segno un colpaccio con una punizione-bomba che s' insaccava inesorabilmente dopo aver colpito la traversa. Magìa, emozione pura, sentimento e furore. Ma anche cavalleria e rispetto nella battaglia, con scontro duro ma corretto.
Perchè ognuno di noi si sentiva un guerriero, un gladiatore che stava per scendere nell' arena e dare tutto, ma proprio tutto, davanti agli spettatori.
E poco importava se il nostro pubblico era rappresentato da vecchi incontinenti (ma feroci come ultras sfegatati), qualche mamma apprensiva e ragazzine che poco o niente capivano di calcio.
Per noi quello sport era tutto, e questo maledettissimo calcio moderno, asettico e senz' anima, ci ha portato via il pallone prima che la partita finisse. Maledetti i soldi e chi ne ha troppi.

sabato 23 gennaio 2016

LEZIONI DI FISICA

Ho ritrovato un documento di inestimabile valore, una specie di reperto archeologico meraviglioso ed una reliquia da conservare con cura.
Si tratta del celebre quaderno di Fisica che avevo quando frequentavo le superiori, per la precisione quello del 3° anno all' istituto per geometri.
Non un quaderno come tutti gli altri, ma un oggetto che meritava un' attenzione ed una cura tutte particolari, dato che l' insegnante - un ingegnere molto preparato ma molto esigente ed un pizzico crudele nel dare i voti - teneva moltissimo alla forma, a cominciare da come veniva tenuto e trattato quel famigerato quadernone.
Continue ispezioni, verifiche e controlli a sorpresa - da parte del severo docente - mietevano vittime inesorabilmente, gli alunni venivano giustiziati con voti che arrivavano anche ben oltre l' insieme N dei numeri naturali, sconfinando nel gruppo dei numeri razionali Q con voti che arrivavano anche sotto zero (esempio: -2 oppure -3) .
Insomma, quel benedetto quaderno doveva essere tenuto nella giusta considerazione, un po' come si trattasse del Sacro Graal, oppure della Sindone, dei primi numeri di Topolino, etc...
Qui sotto potete vedere alcune delle pagine del mio vecchio quaderno di fisica del terzo anno, con appunti su formule varie, termodinamica, cinematica, interazioni elettriche e molti altri argomenti del programma scolastico di quella materia.
Tuttavia voglio concentrare la vostra attenzione sull' ultima foto, che immortala un mio disegno (realizzato in una delle ultimissime pagine e pertanto adeguatamente nascosto) in cui spiegavo ad alcuni miei compagni di classe quali fossero i movimenti più importanti da eseguire a centrocampo nella fase offensiva. E che diamine.... !






venerdì 22 gennaio 2016

SALUTANDO UN' AMICA...

Non meriti nemmeno la maiuscola dei sostantivi, schifosa mietitrice del cazzo, questa non la dovevi proprio fare. Vigliacca che non sei altro.
Ti sei portata via una giovane moglie e mamma, un' amica sfortunata che combatteva da anni contro un destino cattivo e beffardo.
Una persona dolce che non aveva mai fatto male a nessuno, dal fisico fragile e delicato, un fiore talmente tenero da non avere alcuno scampo contro la crudeltà della sorte.
Mi porterò sempre nel cuore il suo sorriso e le nostre chiacchierate a cena davanti alle pizze, quando ci radunavamo con le nostre famiglie.
Eri la moglie di un mio amico fraterno, ed il cuore mi sanguina come poche altre volte, a pensare che non potremo più gioire del tuo sorriso.
Ciao Chiara, un giorno ci ritroveremo a mangiare la pizza tra le nuvole...

giovedì 21 gennaio 2016

ZANZARE INVERNALI?

Stamane ho abbattuto (sarebbe meglio dire "spiaccicato") la prima zanzara del 2016.
Cazzo! Una zanzara, con questo freddo, non dovrebbe nemmeno essere in volo: non siamo mica in estate...!
Mutamenti climatici o genetici?????


mercoledì 20 gennaio 2016

martedì 19 gennaio 2016

IL MIO PRIMO PERSONAGGIO CUSTOM DELL' ANNO

Giornata interamente dedicata alla realizzazione del mio primo personaggio custom dell' anno, il malvagio ed infame "Maggiore Bludd"...!






A PROPOSITO DI DANTE E BEATRICE

L' amore profondo di Dante per Beatrice non è un mistero per nessuno, in quanto ha sempre rappresentato un termine di paragone assolutamente esplificativo di quanto fosse l' ispirazione (e non solo) di molte opere della produzione dantesca.
Ma una cosa che nessuno vi ha mai rivelato è che, nel corso degli ultimi anni della propria vita, il divin poeta compose dei versi pieni di maturità e saggia consapevolezza della realtà dei suoi tempi
Tuttavia, nel corso di una delle mie ricerche ho appurato che Dante, stanco ed esasperato dell' indifferenza della propria amata Beatrice e non di non essere assolutamente cacato da quest' ultima, pare che egli - suscettibile e permaloso come nessun altro - abbia scritto che ella prendeva cazzi grossi come pandori.

lunedì 18 gennaio 2016

LA GRANDE IMPRESA DI PADRE PREPUZIO DA SALERNO

E non è ancora finita, con la storia del prete e del "batti cinque"! Mi commuovo fino al profondo dell' anima a pensare a questa triste ricorrenza, l' anniversario della scomparsa di Padre Prepuzio da Salerno, frate dell' ordine del Sacro Perineo, che fu una figura chiave nella storia della cultura italiana del XVII secolo ed irripetibile esempio di abnegazione e spirito di sacrificio.
Su ordine di papa Archibugio IX, venne incaricato di bonificare la palude di Cazzigliano in Garfagnana  ma tuttavia gli vennero consegnati solo due  secchi, una spugna ed uno strofinaccio per compiere questo lavoro.
Per la cronaca, il povero frate finì scomunicato per via delle numerose ed irripetibili bestemmie sparate a raffica nel corso dell' immane opera, e spese gli ultimi giorni della sua esistenza in un bordello della Versilia.

domenica 17 gennaio 2016

GIMME FIVE, PADRE !

Solo io potevo fare una figura di merda del genere, che definire "epica" è pure riduttivo, quasi a minimizzare la portata dello spiacevole evento.
Questa rientra di diritto tra le leggende assolute, tra i miti immortali e ne parleranno per secoli e secoli, superando le barriere del tempo. Cosa è successo?
Stamane ero alla messa domenicale per accompagnare mia figlia Arianna (che è quella più grande e frequenta il catechismo per fare la cresima l' anno prossimo) e, una volta lasciata in compagnia dei suoi compagni, ho preso posto tra le panche, ancora vuote in attesa che arrivassero gli altri fedeli.
Mentre aspettavo l' inizio della funzione, ho visto che stava arrivando il vice-parroco per le confessioni e - lesto come una saetta - mi sono diretto verso il confessionale per anticipare quella mezza dozzina di vecchiette che volevano fregarmi il posto lì dinanzi.
Una piccolissima stanzetta, poco più di un ripostiglio, ma aperta, senza le classiche grate
degli antichi confessionali in legno che seminascondevano la figura di chi si andava a confessare.
Ergo, dopo aver vuotato il sacco - e con il prete che ha vacillato più volte sotto l' urto di ciò che le sue povere orecchie udivano uscire dalla bocca del sottoscritto, misero peccatore- il sacerdote mi ha concesso l' assoluzione (ovviamente previa adeguata penitenza). E dopo avermi chiesto come io stia
a livello di morale, mi ha fatto un riferimento ad un paio di episodi del Vangelo e mi ha sorriso fiducioso.
Poi ha alzato la mano in alto con il palmo aperto verso di me avvicinandola amichevolmente e sembrava volesse scambiarsi il "cinque", il classico "gimme five" che ci si scambia da sempre tra amici o persone in confidenza.
Peccato che in realtà io non avessi capito che egli aveva alzato la mano per  pronunciare l' ultima benedizione e, - mentre io gli davo un vigoroso "cinque" come se avessi appena segnato un gol su punizione nel derby - il prete restava impietrito dallo stupore, come a dire "ma che cazzo stai facendo, figliolo?"
Ecco, ovviamente mi sono reso conto istantaneamente dell' equivoco madornale ed ho cercato di rompere l' inevitabile imbarazzo di entrambi con una supercazzola di saluti e buoni propositi per l' anno nuovo, poi ho salutato come "Bip-Bip" di Willy Coyote e mi sono allontanato  come un missile, ripetendo tra me e me "Che figura di merda! Che figura di merda! Che figura di merda...ad libitum)
E con il prete che aveva ancora gli occhi sbarrati !

venerdì 15 gennaio 2016

FREDDINO PUNGENTE

L' aria di oggi è decisamente freddina, la temperatura è scesa di qualche grado e le cime delle Alpi Apuane presentano  vigorosi spruzzi di neve.