giovedì 6 ottobre 2016

CHE PALLE, PERO'....

Nessuna forma di auto-compiangimento nè voglia di autocommiserarsi, ma solo l' amarissima constatazione che anche qua nel Nord-Italia la crisi economica c' è ed aumenta, con la conseguente perdita inarrestabile di posti di lavoro.
Mi sono trasferito da circa tre mesi quassù, e sono venuto a vivere in Lombardia dopo le peripezie dell' inizio della separazione coniugale e la via del cuore (la mia nuova compagna vive in provincia di Lecco) mi ha portato nella regione più industriosa ed industriale d' Italia.
Fabbriche ce ne sono tantissime, peccato soltanto che moltissime abbiano già chiuso i battenti ed altre abbiano ridotto sensibilmente i propri organici a causa della fortissima crisi che persiste ed impedisce ad un malato - peraltro già agonizzante - di arrestare il decorso della propria gravissima malattia ed avviarsi verso la guarigione.
E' fin troppo ovvio che la colpa di tutto ciò sia dovuta all' incapacità ed alla malafede di politici inetti e corrotti che, infischiandosene del bene comune e del benessere minimo della collettività (cui teoricamente apparterrebbero anche loro) abbiano venduto la pelle dei propri concittadini alle banche ed alla finanza, a tutti quei poteri forti che comandano senza titolo le nostre vite.
Nessun qualunquismo, ma una lucida, amara e realistica lettura del quadro attuale in cui versa il nostro mondo al giorno d' oggi.
Tornando alla vita di tutti i giorni, dopo avere compilato centinaia di form on-line di "lavora con noi" di aziende sparse per tutto il pianeta, inviato migliaia di curricula ovunque per il globo terracqueo e infilato innumerevoli curriculum nelle buche postali pressochè dappertutto... Beh, diventa frustrante non ricevere la benchè minima risposta da almeno qualcuno dei tanti soggetti che sono stati contattati.
Nemmeno essermi registrato a livello di account presso ogni singola agenzia interinale presente sia a livello nazionale che territoriale mi ha portato il benchè minimo beneficio, anzi: a conti fatti, è stata solo una perdita di tempo ed avrei fatto bene a farmi invece una bella passeggiata per la città, se solo fossi capace di staccare la spina dai miei problemi.
Invece no. Vivo costantemente sotto pressione per via della mia coscienza, che mi impone in continuazione di cercare una soluzione definitiva ai miei problemi e tormentandomi fino a che tale obiettivo non sarà raggiunto.
Proponendomi umilmente in lavori che non fossero il mio, ho incontrato assurdamente delle resistenze da parte di chi dovrebbe assumere, a fronte della manifestazione del sottoscritto di tanta serietà, impegno e buona volontà: perchè viene richiesta "significativa esperienza in quella mansione" anche per quanto riguarda lavori assolutamente semplici come il lavapiatti oppure l' addetto al rifornimento degli scaffali nei supermercati...? Perchè?
Credo che non si tratti di figure fisiologicamente iperspecializzate e accademicamente formate come il medico, l' ingegnere, l' avvocato, etc. e che basterebbe solo un po' di buona volontà per imparare in pochi giorni un mestiere che non è il proprio.
Invece no. vengono proposti stage, limiti di età che non sia superiore ai 29 anni e tante altre banalità che finiscono per frustrare inevitabilmente anche l' animo più forte e risoluto.
Tuttavia, continuo a combattere. Che palle, però...


Nessun commento:

Posta un commento